Lunedì, 03 Marzo 2008 20:52

La Regione Toscana e la promozione delle riviste di cultura

Scritto da  Gerardo

Nella mattinata di venerdì 29 u.s., nella Sala Affreschi di via Cavour 4, a Firenze, si è discussa una Proposta di Legge (PDL) in merito alle Norme per il riconoscimento, la promozione e la valorizzazione delle riviste di cultura in Toscana.
Molti gli interventi, misurati ma anche critici, avranno probabilmente offerto ai membri del Consiglio Regionale diversi spunti su cui riflettere.
Nel seguito una breve sintesi.

Non è stato un incontro per celebrare il previsto intervento legislativo del Consiglio Regionale, né sarebbe stato più utile ricevere elogi che spunti critici, i quali magari aiutano a migliorare il lavoro.
Alcune personalità hanno manifestato scetticismo, in altri casi le critiche sono state più mirate. Si è perfino indicato un “limite di pensiero” nella concezione dell’impianto stesso della PDL e i motivi, più ricorrentemente richiamati, riguardavano il piano economico, giudicato insufficiente, nonché il fatto che la Commissione tecnico-scientifica prevista dal PDL restasse in carica per soli tre anni, che dal punto di vista della programmazione di questo genere di riviste rappresentano un tempo veramente minimo. Particolarmente criticato è stato poi il punto che indicava nel 60% del totale delle pagine il limite massimo di pubblicità. A tal proposito si è rilevato, anche con toni piuttosto netti, che un rivista di cultura non raggiunge neanche la metà di tale proporzione e che chi dispone di così tanta pubblicità non ha certo bisogno di sostegno né di promozione.
Si è poi fatto notare che risulta praticamente assente la considerazione dell’editoria online, la quale peraltro sembra richiedere sforzi economici di entità decisamente minore.

Leggendo il testo del PDL si riceve l’impressione che non sia stato valutato adeguatamente ciò che distingue il senso del sostegno e dell’aiuto istituzionale da quello della promozione, e della conseguente valorizzazione delle riviste di cultura.
Lo sforzo del legislatore appare comunque più orientato nel primo dei due sensi e in questo caso si pone obbiettivamente la questione della scarsità dei mezzi economici destinati alla misura. In altri termini, si può prevedere almeno un centinaio di riviste con i titoli per rientrare nel costituendo albo regionale delle riviste toscane di cultura e questo, a fronte dei 150.000 euro destinati per l’anno 2008, dà immediatamente il senso della scarsezza di mezzi di cui si diceva.
D’altronde, se più che sul sostegno si fosse puntato sulla promozione, una promozione orientata ad avvalersi delle nuove tecnologie (perché non pensare a una piattaforma internet da dedicare alla promozione delle riviste?), ecco allora che anche una cifra di questo genere sarebbe risultata decisamente apprezzabile.
Possiamo, forse, tenerci le buone intenzioni ed auspicare la buona riuscita all’idea progettuale, comunque condivisibile, di fare intanto questo primo passo e dare così avvio all’iniziativa.
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